
Devo essere sincera, sono arrivata a Hoi An dopo 12 ore di bus, sudata, stanca e affamata, e siccome l’autista ci ha fatto scendere in mezzo al nulla, mentre camminavamo sotto il sole con lo zaino grande sulla schiena e il piccolo davanti, con le gambe indolenzite mi sono guardata attorno e non ho visto niente che mi entusiasmasse particolarmente.
La solita città asiatica ho pensato, le seggiole in plastica lungo il marciapiede sono occupate dalla gente del posto che ha tra le mani le bacchette che fanno su e giù nei piatti fondi dai quali arriva profumo di spezie, intorno i motorini corrono, tratti di strada abbandonati con distese di rifiuti.Â
Ho iniziato a sfogarmi su quanto mi facesse arrabbiare il loro poco rispetto per la terra, finiscono di bere e buttano la bottiglia dovete capita, fanno lo stesso con ogni tipo di spazzatura, non ci sono cestini, la strada e’ spesso cosparsa di immondizia di ogni genere. Non riesco proprio a capire come facciano a non rispettare il posto stesso dove vivono. Solo a Singapore ho trovato cesti per i rifiuti e pulizia assoluta.

Insomma fra lagne e sudore arriviamo al nostro albergo, la ragazza che ci accoglie è gentilissima, nonostante fosse mattina presto ci ha comunque permesso di anticipare il check in e ci ha assegnato una camera con balcone perché “tanto era libera” ( quella riservata da noi aveva solo la finestra) . Prima ancora di salire ho (ovviamente) chiesto se potevamo fare colazione, e dopo aver sbranato avidamente il mio banana-pancake e bevuto il caffè siamo saliti in camera. Santa ragazza, quel balcone mi ha ridato tutta l’energia di cui avevo bisogno e la fiducia in questa cittadina, uno scorcio sulle case di Hoi An, di quelli da cartolina avete presente? Casette basse e colorate tutte diverse tra loro.
Abbandonata l’idea di riposare perché troppo presi dalla curiosità siamo usciti alla scoperta della “bomboniera del Vietnam” un minuto di camminata divideva l’albergo dall’ingresso del centro storico, dopo quel minuto ecco presentarsi le prime lanterne che ci hanno accompagnato dall’alto per tutta la giornata.
Stradine caratteristiche ricche di negozietti e musei, case tradizionali, un fiume ricoperto di barche in legno colorate, pochi turisti, lanterne appese fuori da ogni porta, collegate con un filo da un palazzo l’altro, e devo dire che anche se il vero spettacolo di colori e luci e’ la sera, quando illuminano le strade, io le ho amate anche la mattina.

Passeggiare per le vie dell’Old Quartier , ammirarne la bellezza e godersi ogni angolo e’ la vera esperienza di HOI AN. Una volta dentro potrete comprare il ticket per visitare 5 luoghi di interesse da scegliere fra i 22 che compongono questo quartiere, per esempio noi abbiamo visitato il museo delle ceramiche, una mostra fotografica sulle donne di alcuni villaggi vietnamiti, una vecchia casa tradizionale giapponese , un tempio e un giardino. A livello artistico e’ inevitabile non accorgersi dell’influenza giapponese e cinese che caratterizza il luogo. Il vecchio quartiere di Hoi An e’stato dichiarato patrimonio mondiale dell’Unesco, e’ un posto perfetto per passare una giornata a passeggiare e osservare ogni suo angolo, non mancano numerosi localini dovete fermarsi per un break a base di frullati freschi, caffè vietnamita, cucina locale e non. La sera quando cala il buio le lanterne illuminano le vie e i locali, il fiume prende vita con le lanterne di carta e le loro candele che vengono liberate dai turisti nelle sue acque, non manca la possibilità di fare un giro in barca ( molto romantico) a lume di lanterna!!!!!
Noi abbiamo passato a Hoi An solo una giornata e mezzo e abbiamo dedicato tutto il tempo al centro storico, che e’ effettivamente l’attrazione che rende questa città cosi famosa, vi consiglio di alloggiare il più vicino possibile a quest’ultimo perché la zona e’ ben fornita di tutto.
Noi abbiamo alloggiato al NHI TRUNG HOTEL, comodo, pulito e personale gentilissimo.
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