Questa volta non ho parole, quelle che leggerete tra poco vi basteranno e sono certa vi riempiranno il cuore, vi presento Anna Chiara, un’altra incredibile DONNA ORDINARIAMENTE STRAORDINARIA!
• … ma tu sei quella che ha fatto nevicare in Vietnam?
Raccontaci, chi è Anna Chiara?!

Sono proprio io. E mi hanno definita in tanti modi per questo.
Artista.
Illusionista.
Pazza furiosa.
In realtà Lucia sono solo una donna che vede la grandezza nelle piccole cose.
Ho imparato a farlo per necessità, intrappolata in una vita che non posso definire statica perchè credo esista solo per le persone che lo sono, ma sicuramente priva degli stimoli giusti che mi spingessero a creare come volevo io.
Ricordo una giovinezza piena e impegnata, a tratti gratificante, ma sempre velata da una tristezza incurabile.
Sai quando sai di poter fare di più ma non ne hai la possibilità?
Vuoi per i soldi o perché la vita al momento ha per te piani differenti.
Sai quanto è frustrante? Scorgere, percepire il potenziale ed essere costretta a tenerlo lì inespresso ?
Ecco Anna Chiara è una ragazza che ha vissuto a lungo nella convinzione che tutto prima o poi sarebbe arrivato.
L’amore.
Il lavoro dei sogni.
La libertà.
Una ragazza che credeva che la costanza, la perseveranza e il sacrificio di una vita intera, alla fine le avrebbero portato qualcosa, le avrebbero ridato tutto.
Cazzate.
Non oso pensare a quanti anni ancora, avrei trascorso nell’attesa che le cose semplicemente piovessero dal cielo.
Nella speranza che alla fine, qualcuno notasse quanto mi fossi spaccata la schiena e per questo, mi desse un premio, un opportunità.
Sai che c’è Lucia? Il premio me lo sono dato da sola.
Una mattina di luglio all’improvviso mi sono svegliata, agli sgoccioli del periodo più terrificante della mia vita, pieno di perdite di ogni genere e traumi insanabili, e guardandomi indietro mi sono detta.
“Mio dio cosa ho realizzato”
“Mio dio a cosa sono sopravvissuta”
E tutto è cambiato.
Ho cambiato la mia vita e ho cominciato a credere di poter essere felice, di poter realizzare i miei sogni, ho cominciato ad avere speranza.
Oggi Anna Chiara è una donna diversa, felice, realizzata, serena.
Una fotografa, una scrittrice, una viaggiatrice.
E quest’ultima componente, quest’ultima “etichetta” che amo perché non lo è affatto, ecco, mi ha resa più completa.
Si, ho fatto nevicare in Vietnam con del polistirolo.
Sono questo tipo di persona.
Una persona che crede nella possibilità di rendere possibile, l’impossibile.
•Parliamo del tuo viaggio che ormai è iniziato parecchi mesi fa, come è iniziato e cosa ti ha spinto a farlo?

E’ giusto dire che non era previsto.
Non sapevo che sarei partita, non meditavo da anni o da mesi di comprare un biglietto solo andata.
Certo lo sognavo.
Lo sognavo fin da ragazza ma poi sai, le priorità mutano, e tutto si ridimensiona;
anche, soprattutto i sogni.
Avevo chiuso il mio nel cassetto più in basso, quello che raramente apri, vuoi per pigrizia o perché ti fa male ritrovare ciò che volutamente ci hai sepolto dentro.
E la vita è trascorsa così, per quasi dieci anni, in una Milano che ho odiato e amato al tempo stesso, ma in cui mi sono fatta valere, affermata, emancipata.
Ci sono stati momenti in cui era soddisfacente anche con un lavoro fisso, sfatiamo il mito del viaggiatore che automaticamente lo rifiuta.
Io credo che dipenda tutto da ciò si percepisce come giusto per se stessi in momenti precisi della propria esistenza e dalla serenità , per me essenziale, che deriva dalle proprie scelte.
C’era un tempo in cui sarei rimasta così, a lavorare duro ma con passione, a costruire una relazione in cui credevo tanto, forse troppo, e ad immaginare un futuro con entrambe queste componenti presenti, reali.
Insomma un nuovo sogno più “normale” più condiviso, più accettato dalla società, dal pensiero comune.
Ovviamente non è durata.
Nel giro di sei mesi tutto è andato letteralmente in pezzi.
Le mie certezze dissolte.
I miei punti di riferimento scoparsi.
Ho perso l’amore.
Il lavoro.
Ho perso persone che definirle care, beh non è sufficiente.
A me, alla mia famiglia, sono accadute cose orrende che mi hanno fatto desiderare di scomparire e di smettere di respirare.
Ho avuto un crollo nervoso.
Stavo male Lucì.
Ci ho messo un anno a rialzarmi.
Con tanto aiuto ed una voglia di vivere, all’inizio appena accennata, e poi sempre più riemergente.
Ho trovato un altro lavoro, in realtà due.
Mantenuto la mia casa.
I debiti.
Concluso con successo gli studi fotografici.
A due giorni dalla mostra di diploma,
bevevo il caffè nella mia cucina, i piedi sul tavolo, il caldo di luglio che ti dà tregua, di prima mattina.
Una lieve folata di vento ha smosso le tende e mi ha sfiorato il viso.
Un’energia pazzesca mi si è agitata dentro.
Sapeva di consapevolezza,
di orgoglio,
di sollievo.
Mi sono alzata e ho comprato un biglietto.
Ho riaperto il cassetto, ho lasciato uscire il sogno.
Ho risposto al mondo, che mi chiamava.
• …E il paese che più ti ha emozionato finora?

Questa è per me da sempre la domanda che più mi mette in difficoltà.
E’ come chiedere ad un bambino di scegliere, su un tavolo pieno di leccornie, il suo dolce preferito.
Magari lo fa anche, lo sceglie eh, ma il pensiero di tutti quelli che ha scartato lo intristisce, vorrebbe mangiarseli tutti.
Zucchero, zucchero, zucchero! Nella testa sua.
Mondo, mondo, mondo! Nella testa mia.
Fino a pochi mesi fa ti avrei risposto l’Indonesia, e con Indonesia io non parlo di Bali (scusa Lucia so che la ami), ma dell’isola di Giava;
è li che ho vissuto le esperienze più incredibili, e conosciuto tutte quelle persone che, in quella prima fase del mio viaggio (io sono partita dall’Indonesia quindi ero una viaggiatrice novella ai tempi) hanno davvero fatto la differenza.
Ma ad oggi dopo wao, quasi dieci mesi in viaggio, io non posso che rispondere Vietnam.
I miei tre mesi lì, l’esperienza come volontaria nel nord, il mio lavoro con i bambini, l’indagine sulle comunità tribali al confine con la Cina,
ad oggi non c’è niente che superi tutto questo, nell’album delle mie emozioni e delle mie sensazioni.
• Ora, una volta per tutte rispondiamo alla fatidica domanda : MA COME FAI A MANTENERTI VIAGGIANDO?

Eccolallà.
La domanda da un milione di dollari.
Il segreto che i viaggiatori gelosamente custodiscono e che tramandano solo ad altri viaggiatori.
Beh indovina un po’?
Non c’è nessun segreto.
Nessuna pozione magica.
Nessun trucco.
C’è solo tanto impegno, sacrificio, passione.
Io ovviamente parlo per me, che sono partita con i risparmi di una vita, rinunciando a tanto, tantissimo, per potermi permettere di stare via più di un anno senza lavorare.
Che poi , “senza lavorare”, nel mio caso non è esatto, perché io davvero mi faccio in quattro.
Ciò che sto costruendo sui social, la scrittura del mio romanzo, la pre-produzione la produzione e la post produzione del mio materiale fotografico e filmico, per me è tutto un lavoro immenso.
Solo che al momento non è retribuito.
Per me questo è un anno di prova.
Un inizio.
Sto costruendo per il mio domani, sto letteralmente gettando le fondamenta della vita che desidero.
Della carriera che ho scelto e che voglio, con tutta me stessa.
E’ questo che dovete fare, è questo che deve fare chi desidera vivere in questo modo.
In un mondo in cui esiste il “da remoto” e in cui le skills personali, se proposte ed usate nel modo migliore, portano tanto, portano tutto.
Io le mie le uso appieno da dieci mesi, ed ho trovato centinaia di opportunità che avrebbero tranquillamente potuto evolversi in altro e portarmi a guadagni più seri.
Ma non era nelle mie intenzioni di quel momento, e sinceramente neanche di questo ,
il denaro.
Qui la vera domanda la faccio io, a tutti quelli che si domandano “ma come fa?”:
Voi siete disposti ad investire tutto su voi stessi?
Se va male accettate la possibilità di dover ricominciare da zero?
A cosa siete disposti a rinunciare per vivere così?
Io su di me ho puntato tutto, ogni centesimo.
Se va male troverò la forza come ho sempre fatto, di risalire dal fondo.
Ho rinunciato a tutto, ho sacrificato tutto per vivere così.
Tutto è possibile, il modo si trova.
Ma lo dovete volere,
Dovete combattere.
Io lo voglio per davvero.
E tutti i giorni, e dico tutti, lotto,
per me stessa.
• Cosa vuol dire al giorno d’oggi essere una Donna indipendente, piena di energia, cazzuta, che viaggia sola? Ah e anche Terrona.

Quant si bell Lucì, steng tutta ross com nu peperon.
Vuol dire tante cose.
Vuol dire essere libera di scegliere per me.
Vuol dire avere il privilegio di assaporare e non solo di assaggiare.
Vuol dire affrontare tutto con il sorriso senza arrendersi mai.
Vuol dire crescere, brillare, fiorire.
Vuol dire avere paura e poi smettere di averne.
Vuol dire avere le ovaie enormi ( perché noi quelle c’abbiamo le palle le dobbiamo lasciare al maschi).
Vuol dire essere me stessa, k tutt u splendor da lingua mij e u calor da terra mia bella
(con tutto lo splendore della mia lingua e il calore della mia terra meravigliosa che fanno
parte di me e mi rendono ciò, anzi chi sono.)
• Quali Donne ( del passato, della fantasia e della famiglia) ti hanno ispirato nel corso della tua vita?

Ci sono tante fotografe di cui potrei parlarti.
Tante scrittrici, attrici, tante donne della storia ma non ne verremmo fuori più.
Preferisco invece parlarti di quegli esempi reali per me, che mi hanno ispirato durante la crescita e contribuito a farmi diventare la donna che sono oggi.
A mia zia Rosaria, che la malattia ci ha portato via troppo presto, senza neanche lasciarci il tempo di comprendere cosa stesse accadendo, né quanto facesse male.
Zia mi ha insegnato l’arte del creare dal nulla.
La tenacia.
La dedizione alla condizione di chi ami, più che alla tua.
Da lei ho appreso che cosa è il coraggio, quello vero, anche se non ci siamo mai mosse dalla nostra San Severo in provincia di Foggia.
E’ come ad ogni passo.
A volte mi capita di sentirla nell’aria che respiro.
E’ lì che mi dice di non mollare.
E lì che mi ricorda che posso fare tutto e che lei mi aspetta a casa, al primo piano del nostro palazzo, in via Iantoschi n. 5.
Con le braccia spalancate e il caffè sul fuoco
“ Amore di zia sei tornata, quanto sei forte, quanto sei bella”.
A mia madre.
Sarà banale per molti, ma credo che per un figlio non lo sia mai.
La mia mamma non ha avuto l’opportunità di fare ciò che desiderava nella sua vita, ultima di una valanga di figli non le è stato concesso il lusso di scegliere.
Quando la guardo negli occhi oggi però , non vedo le sue rinunce, ma ciò che è riuscita ad ottenere, a costruire, da sola.
E’ il migliore esempio che potessi desiderare.
E lei che mi ha donato la luce.
La laboriosità.
La voglia di vivere.
E queste sono cose che mi ispirano ogni giorno
A brillare,
a lavorare con passione,
a vivere a più non posso, con intensità, a mille.
• Se potessi mandare un messaggio a tutte le donne del mondo, quale sarebbe?

Oddio che opportunità incredibile.
Facciamo così.
Luci.
Musica.
Atmosfera.
Parte la voce fuori campo:
“Anna si trova sulla vetta più alta del mondo, stanca e bestemmiante dopo una scalata faticosa ma perfettamente riuscita nonostante il disagio dilagante.
Tra le mani stringe un megafono di nuova generazione che, sfruttando l’eco della vallata immensa, è in grado di arrivare in ogni angolo del mondo, anche quello più remoto, di essere udito ovunque e …”
Suspence.
To be continued.
Ok sono fuori di testa.
No Lucia scherzi a parte, cavoli.
Se ne avessi l’opportunità urlerei, con tutta la forza e la delicatezza e la poesia con cui amo cingere le parole,
urlerei a tutte le donne del mondo, di non smettere di credere.
Nell’amore.
Nei propri sogni.
Nella possibilità che la vita cambi.
Negli altri, quando lo meritano.
Nella bontà.
Nella speranza.
Nella libertà di essere se stesse.
Sceglietevi.
Ricostruitevi.
Sanatevi.
Salvatevi.
Non abbiate paura, non lasciatevi fermare dal vostro sesso.
Siate guerriere.
Supereroine.
Siate, Donne.
Anna Chiara
iopartosola

Ebbene amici, sono quasi certa che adesso starete pensando che Anna è una vera e propria forza della natura vero? Magari con la pelle d’oca e qualche lacrimuccia, come me.Ma ho un’altro bomba da sganciarvi…La nostra Anna sta per fare un mega viaggio di gruppo in India, esatto avete sentito bene, vi allego il link per tutte le informazioni, inoltre siamo sotto Natale, quale miglior regalo di un viaggio del genere?!
Questi invece sono i link alle pagine di Anna, seguitela e viaggiate con Lei!
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