Fino a qualche anno fa non avevo mai mangiato i culurgiones sardi. Nonna ha sempre fatto i ravioli di ricotta e bietola a casa, fin da quando mamma era piccola diceva: i culrgiones sono per i poveri.
Il che mi fa ridere, perché mica erano ricchi. Effettivamente i piatti “poveri” della tradizione italiana sono uniti spesso da patate, farina, semola e erbe. Gira che rigira in quasi tutte le regioni c’è un piatto fatto con questi ingredienti.
Ho mangiato i culurgiones per la prima volta in un ristorante dove lavoravo, e da allora non ho più potuto farne a meno. Oltre a essere un piatto delizioso seppur molto semplice, sono anche una goduria per gli occhi. La loro lavorazione richiama alla mente le spighe di grano, ecco perché il modo in cui vengono assemblati si chiama “chiusura a spiga di grano” . Non è facile chiuderli ma la manualità è figlia del tempo e della costanza giusto? Quindi prima si prova e prima si impara!
E così ho fatto, sfruttando il tempo libero della quarantena (Aprile 2020) ho impastato e mi sono messa alla prova. Risultato? Sono venuti buonissimi e un po malconci, ma per essere la prima volta sono piuttosto soddisfatta.

CULURGIONES SARDI: LA MIA RICETTA
Non ho una ricetta da darvi, in quanto sono un piatto interpretato diversamente in ogni zona dell’isola, i comuni denominatori sono la pasta di semola e un ripieno di patate, menta e pecorino. C’è chi omette la menta, chi miscela vari formaggi, e chi addirittura da una forma rettangolare.
Tra i condimenti più conosciuti abbiamo burro e salvia e sugo di pomodoro fresco e basilico.
Io li ho fatti cosi:
Pasta di semola : 500g semola, 10g sale e acqua tiepida q.b. Dopo averla impastata lasciate 1 ora in frigo.
Ripieno a mio personalissimo gusto: 1kg di patate lessate, 10 foglie di menta, uno spicchio d’aglio tritato, pecorino semi stagionato e olio evo.
Per la chiusura trovate un video nelle mie storie Instagram, guardatelo qui!
Delle ragazze mi hanno dato un prezioso consiglio da parte della loro nonna sarda : “La mano ferma è il segreto! Non avere paura, chiudili con fierezza come le Donne sarde sanno fare e saranno perfetti!”.

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