Ho incontrato Shana per caso su Instagram, non seguo profili di fotografi solitamente ma i suoi ritratti avevano qualcosa che mi ha colpito. Poi ho capito: era la sua prospettiva.
Shana ha una storia particolare e di forte ispirazione, ho scelto di raccontarvela in questo periodo cosi duro perché Lei è l’empio lampante che ci si puo rialzare da tutto. Non vado oltre.
Vi presento Shana.
Shana, raccontaci chi si cela dietro quella chioma super rosa.
Ciao Lucia,ci immagino sedute in spiaggia a fare un picnic, un po’ di brezza, un bicchiere di vino a ridere, perchè sono sicura che quando ci incontreremo rideremo un sacco, l’ho subito sentito a pelle.
Ti ringrazio per avermi inclusa in questo tuo stupendo progetto, abbiamo bisogno di tanta arte e bellezza soprattutto ora. Dunque cercherò di non essere troppo prolissa perché con chi mi sento a mio agio direi che posso essere proprio una chiacchierona, nonostante sia molto più brava ad ascoltare! Iniziamo. Fra tre giorni, il 21 marzo, sarà uno di quegli anniversari che ti ricorderai sempre, tutti ne abbiamo almeno uno e io parto proprio da quì per parlare della mia fotografia perchè il 21 marzo 2009 ho avuto un incidente che mi ha travolto la vita. Sono stata investita da un autobus, è stata una delle esperienze più traumatiche, ma senza la quale oggi non sarei chi sono e molto probabilmente non fotograferei. Allora ballavo danza contemporanea, non a livelli competitivi, ma mi faceva sorridere, stare bene e questo mi bastava. Quell’incidente mi ha portato via parte di me, ma di certo non mi ha tolto la voglia di ballare, anche con un piede solo 🙂 (da qualche anno ho anche ripreso a ballare, danza orientale e non potrei essere più felice).

Sei una fotografa, educhi alla bellezza consapevole, come è nata questa passione e la scelta di dedicarti sopratutto al mondo femminile?
Il mio primo incontro con la fotografia nasce proprio quì, quasi per caso o meglio per volere di qualcun altro. Non sono la fotografa che dice ” fin da piccola scattavo con la macchina dei miei genitori, sono cresciuta nell’arte” che mi spiego non è un male, semplicemente il mio percorso è un altro. Avevo 18 anni, erano passati quasi due anni da quell’incidente quando mio fratello mi propose di fare un corso di fotografia assieme, forse per spronarmi ad uscire dal mio rifugio, forse semplicemente perchè interessava a lui! Ho iniziato così scattando fotografie alle mie amiche, creando mondi, visioni scompigliate, a volte molto dure. Solo qualche anno dopo nel 2013 ho iniziato a puntare la macchina fotografica verso di me, iniziando un progetto “Balliamo da sole” assieme ad una delle mie persone, Serena, una serie di autoritratti terapeutici per provare a superare una relazione finita. Ho iniziato così a ritrarmi per trasformare il mio dolore in arte, per affrontarlo, viverlo e lasciarlo andare. Era un processo terapeutico, ma me ne sarei resa conto solo molto più avanti. Non ho mai finito quella serie, ho continuato finchè ne ho sentito l’esigenza, smettendo quando ho sentito che rivivere quel dolore non era più necessario perchè era diventato altro. Ho continuato però a fotografarmi perchè anche se erano passati anni, il rapporto con il mio corpo non era totalmente sereno, vedendomi nelle foto ho iniziato però a riconoscermi, ad apprezzare tutte le mie cicatrici e vederci bellezza.
Il passaggio da me alle altre donne è stato semplice, spontaneo e necessario. Vedendo come la fotografia mi aveva cambiata ho iniziato a pensare che anche altre donne ne avrebbero giovato, non sono una psicologa, mi occupo di bellezza consapevole e mi limito a questo (per ora). Mi piace aiutare a far uscire il femminile nascosto, la bellezza dalle cicatrici, ma anche solo a mostrarla a chi fa fatica a sorridersi. E quindi Balliamo da sole è diventato qualcosa di più grande e prezioso, ho sentito il bisogno di condividere tutta la bellezza che mi veniva raccontata e l’ho racchiusa quì, in una parte del mio sito https://shanacarrara.com/category/balliamo-da-sole/. Negli anni ho continuato ad informarmi e studiare per scoprire che in molti hanno visto la connessione tra fotografia e terapia e così quest’anno ho deciso dopo un lutto in famiglia che non avrei temporeggiato ancora e mi sono iscritta ad una scuola a Roma che tratta proprio di questo perchè voglio andare in profondità e vedere quale sarà la mia strada.
Ti ho raccontato solo una parte del mio percorso, che però forse è la più importante per me, ma sono una fotografa freelance, amo raccontare storie d’amore, di famiglia, di imprenditrici e lavoro come insegnante di fotografia in un istituto penitenziario minorile. La branding photography è la parte del mio lavoro che mi sta dando più soddisfazioni in questo periodo, mi permette di conoscere delle artigiane e libere professioniste pazzesche e creare con loro comunicazione e trovo sia bellissimo.Mi sono concentrata sul femminile, è vero, penso essenzialmente perchè credo ci sia un estremo bisogno di sorellanza a questo mondo e le donne che ho incontrato in questi anni me lo hanno confermato!
Come ti ho già detto, sei riuscita a emozionarmi a distanza, saranno le parole che accompagnato i tuoi scatti, il tuo sorriso, e quello che trasmettono i volti da te immortalati; quale è la tua Arte, il tuo A L T R O V E?
Mi chiedi quale sia la mia arte, il mio altrove, penso nella resilienza, nella caparbietà di continuare e proseguire anche quando la strada si fa impervia, nella capacità di vedere il bello anche nel posto più oscuro, nel conoscere i miei limiti, ma cercare sempre di superarli, nella condivisione, nella creatività e nel cercare di vedere sempre il mondo da prospettive diverse che possono meravigliarci.
Spero di aver risposto a tutte le tue domande Lucia, ma in caso scrivimi pure! Io ti ringrazio ancora perchè hai un’energia speciale e trasmetti calore.
A presto,Shana

SITO http://www.shanacarrara.com
IG https://www.instagram.com/shana.carrara/
FB https://www.facebook.com/ShanaCarraraPhotographer/
Grazie ancora cara Shana, raccontarti è stato un onore.
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