Eleonora è un’ Anima Speciale.
E sono certa che se ci siamo trovate c’è un motivo. Eleonora mi ha aperto un mondo: che ho appena iniziato a scoprire. Il suo trattare di Cicli, di Donne e di Natura mi ha conquistata. Troppo poco si parla di energia, e Lei lo fa in una maniera che mi affascina tantissimo.
Consiglio questa lettura a tutte le Donne, perché è un inno alla consapevolezza e all’amore per noi stesse.
Vi lascio alla bellissima Ele: un’altra incredibile Donna Ordinariamente Straordinaria.

Raccontaci, chi è Eleonora?
Ho sempre avuto grandi difficoltà a definirmi, per questo trovo che dare una risposta a questa domanda sia tutt’altro che semplice, ma ci provo.
Sono una donna di quasi 29 anni, ma spesso credo di averne ancora 22. Ho sempre rifiutato le etichette, perché mi sono sempre sembrate delle gabbie, delle limitazioni alla mia libertà di evolvere e cambiare costantemente (come del resto facciamo tutt*, perché il cambiamento è l’unica costante della Vita).
Per gran parte della mia vita, sono stata la classica “brava bambina”, quella che cerca di compiacere le altre persone, quella che è la prima della classe, quella che ha il terrore di sbagliare e di mostrare (agli altri e a se stessa) di non essere infallibile. Una bambina con una grande intelligenza, con interessi e idee sempre fuori dalla norma, e con un’immensa paura di non essere accettata.
Per i primi 27 anni della mia vita ho anche dovuto fare i conti con una salute che non ho mai potuto dare per scontata: ho preso raramente l’influenza, ma ho dovuto guardare in faccia esperienze più importanti – tra le quali un cancro, la depressione e delle cisti alle ovaie con conseguente intervento chirurgico – che hanno rappresentato tappe fondamentali del mio cammino in questa vita e mi hanno dato la possibilità di fare amicizia con molte delle mie ombre.
Ora sto sufficientemente bene e questo mi permette di costruire la mia vita. Lo faccio cercando di vivere pienamente ogni giorno, perché ho incontrato la Morte da vicino più di una volta e non do più la Vita e la salute per scontate – so che la Signora Oscura potrebbe presentarsi da un momento all’altro e la mia paura più grande è che mi trovi senza che io abbia vissuto con pienezza.
Amo leggere da sempre: ho imparato a farlo a 5 anni e non ho mai smesso.
Amo viaggiare, anche se lo faccio troppo poco: tra i viaggi più belli che ho fatto, c’è il mio primo in solitaria in Australia a 16 anni, l’avventura dell’Erasmus in Irlanda e i 40 giorni in giro per l’Europa con lo zaino in spalla.
Amo imparare: non passa giorno che non impari qualcosa di nuovo.
Amo suonare e cantare: mi hanno salvato la vita in più di un’occasione.
Parlo 4 lingue, con un’altra me la cavo, e di molte altre conosco espressioni di base e parole random.
Sono una multipotenziale: ho migliaia di interessi, so tante cose di tanti campi ma non ce n’è nessuna che conosca nei minimi particolari (perché mi annoio prima di arrivare a sapere tutto), so fare bene tante cose ma non eccello in nessuna (per la stessa motivazione di prima).
Proprio per questo potrei andare avanti a raccontarmi per ore – non per egocentrismo, ma perché, come accennavo all’inizio, definirmi non mi riesce semplice, mi sembra sempre di lasciare fuori qualcosa di importante.
Allora, per rendere la long story short, ecco qualche parola sulla Eleonora che sta scrivendo in questo momento.
Sogno un mondo un po’ alla “Il pianeta verde” (se non lo avete visto, dovete assolutamente rimediare), un mondo nel quale tutt* (animali umani e non umani, piante, tutti gli Esseri, e l’intero sistema vivente Terra) possiamo vivere in armonia e reciprocità.
Sogno un mondo nel quale tutte le persone ricordino che noi siamo Natura, che noi siamo Terra, e che tutto ciò che è fatto a Lei è fatto direttamente a noi.
Sogno un mondo nel quale possiamo vivere una vita rinaturalizzata, ciclica, ri-connessa.
Che poi è l’unica, credo, che possiamo vivere se vogliamo continuare ad esistere come specie su questa Terra.
Questo sogno va oltre la mia capacità di renderlo pienamente a parole, perché è un sentire più che un’idea – per questo cerco di comunicarlo e condividerlo non solo attraverso l’educazione intellettuale, ma anche attraverso quella esperienziale.
Oggi il mio impegno è tutto volto a rendere questo sogno una realtà, partendo dall’essere il cambiamento che voglio vedere, ma anche cercando di creare comunità – perché da sol* non andiamo da nessuna parte. Mi dedico all’attivismo ambientale così come comunemente concepito, ma sono anche un’attivista per la Terra – che per me significa unire Spirito e Materia, e ricordare che la Terra è Casa ma anche Madre. Sono convinta che il cambiamento necessario per realizzare la realtà che sogno (e che non sono da sola a sognare) debba essere interiore ed esteriore, ma che la mancanza di quello interiore pregiudichi la sostenibilità di quello esteriore. Quindi è da dentro che parte il mio impegno, affinché dall’Oscurità del mondo interiore il cambiamento si manifesti nella Luce.
Mi rivolgo principalmente alle donne e cerco di guidare coloro che sono interessate sul cammino della ri- connessione – con la Terra, con i Cicli Naturali (mestruale, lunare, stagionale) e con se stesse. Cerco di sostenerle nel processo di rewilding, cioè nel rinaturalizzare (o inselvatichire, come mi piace dire) se stesse e la loro esistenza – che essenzialmente significa liberarsi dall’eccessiva addomesticazione acquisita per ritrovare la Natura Selvaggia, dentro e fuori.

Ci parli del tuo rapporto con i cicli della natura, e di come sia strettamente collegato a noi Donne?
Il mio cammino ciclico è iniziato con ben poca consapevolezza quando ero piccola. Ho sempre amato l’alternarsi delle stagioni e osservare i cambiamenti nei colori, negli odori e nella presenza della Vita. Credo anche che, in maniera non troppo chiara, io abbia sempre conosciuto l’importanza dei Cicli Naturali per la nostra esistenza – solo che fino a qualche anno fa non avevo messo tutto ciò che sapevo e sentivo in prospettiva, né ero riuscita a creare i collegamenti mentali che mi hanno permesso, poi, di prendere piena consapevolezza dell’intricata rete della Vita e dell’inter-connessione di tutte le cose.
Ho messo le basi per la comprensione dello schema reticolare dell’esistenza quando, qualche anno fa, ho iniziato ad avere dei dolori alla pancia e qualche alterazione nel Ciclo Mestruale. Ho poi scoperto di avere delle grandi cisti alle ovaie per le quali mi è stato suggerito un intervento di rimozione. Come faccio sempre quando mi arriva una diagnosi, ho iniziato a fare ricerche per scoprire se da qualche parte nel mondo, tramite la medicina allopatica o altri strumenti, lo stesso problema fosse stato affrontato e risolto in modi diversi. Nelle mie ricerche non ho trovato un’alternativa, per cui mi sono arresa alla necessità dell’intervento, che è stato eseguito da un bravissimo ginecologo chirurgo.
Nel frattempo, però, sono entrata in contatto con un mondo che non conoscevo: quello parallelo alla ginecologia occidentale. Ho incontrato il supporto naturale alla fertilità, i misteri femminili del sangue, il lavoro sull’utero e la consapevolezza del Ciclo Mestruale – iniziare a praticare quest’ultima quotidianamente mi ha cambiato la vita.
Il mio cammino ciclico è quindi partito consapevolmente da dentro, dal Ciclo Mestruale; da lì, la strada per la ri-connessione con la Ciclicità dell’esistenza è stata in discesa. Più conoscevo il Ciclo Lunare e più mi accorgevo della relazione stretta tra lui e il ciclo femminile. Più tornavo ad osservare le stagioni e più mi accorgevo di come anche il Ciclo Stagionale fosse intimamente connesso con gli altri cicli. Poi c’era il ciclo circadiano, e il ciclo del respiro, e i grandi cicli cosmici… e mi sono accorta che ognuno di loro rispondeva al ciclo Vita-Morte-Vita.
Il mio cervello si è ritrovato a creare collegamenti nuovi che vanno al di là di ciò che ho studiato, come mi succede sempre quando studio una lingua nuova: studio 1+1, ma il risultato inspiegabilmente non fa 2,
bensì 3 o di più.
È stato un susseguirsi di piccole illuminazioni che ha aperto la mia strada a uno degli schemi fondanti della Vita.
Ovviamente non mi sono inventata nulla, né credo di aver scoperto niente di nuovo – ma questo l’ho realizzato soltanto dopo, continuando a studiare e a fare esperienza.
Il vivere ciclico appartiene ad ogni Essere Naturale, perché è, come dicevo, uno degli schemi fondanti della Vita. Tutto ciò che esiste è ciclico, sulla Terra e nell’Universo. Per questo tutt*, indipendentemente dal sesso biologico e dall’identità di genere, possiamo incamminarci verso la comprensione, l’osservazione e l’esperienza di una vita vissuta ciclicamente.
Tuttavia, noi donne (o chiunque abbia o abbia avuto un Ciclo Mestruale) abbiamo una conoscenza innata di cosa significhi vivere ciclicamente, perché ogni mese (o quasi) dei nostri anni fertili il corpo ce lo ricorda. Questo è vero anche per chi di noi è meno attenta ad ascoltarsi e ad osservarsi, perché l’arrivo delle mestruazioni non passa di certo inosservato, per nessuna di noi.
Partendo dalla consapevolezza del Ciclo Mestruale, la comprensione della Ciclicità può essere facilmente estesa agli altri Cicli Naturali attraverso la scoperta dell’inter-connessione che esiste tra i diversi Cicli, cioè attraverso il riconoscimento degli elementi e delle energie che si ripetono in maniera similare in tutti i Cicli – per fare un esempio, ogni Ciclo ha un andamento di crescita-decrescita che accade senza fine.
È un tema complesso – non perché di difficile comprensione, ma perché composto di molti elementi che vanno sviscerati lentamente, uno dopo l’altro, e la cui conoscenza e comprensione si costruisce mattoncino dopo mattoncino. Servono osservazione e studio, lentezza e pazienza, teoria e pratica: un po’ come per tutte le cose che hanno un valore reale e la possibilità di essere applicate alla nostra vita quotidiana.

Pensi che con lo stile di vita che viviamo in questa “parte di mondo” la Donna abbia perso il contatto con la sua parte più selvaggia e autentica, e se si, come possiamo provare a riavvicinarci?
La maggior parte delle donne ha perso il contatto con la propria Natura Selvaggia, ma la responsabilità non la attribuirei allo stile di vita, che è solo il frutto di un problema radicale (cioè che va cercato nelle radici). La responsabilità è del sistema che guida ogni aspetto delle nostre esistenze fin dalla nascita e la cui struttura di base porta inevitabilmente alla separazione – tra me e te, tra noi e loro, tra Esseri Umani ed Esseri Non- Umani, tra gli Esseri Umani e la Terra. È un sistema che, semplificando, si fonda da una parte sullo sfruttamento delle risorse e la crescita infinita (in un sistema finito, come è il pianeta), dall’altra sulle disuguaglianze (sociali, di genere, etniche, ecc.) e la capacità di prevaricazione e sfruttamento.
È un sistema che ancora incatena noi donne alla dicotomia santa-puttana, un sistema in cui siamo costantemente giudicate per il nostro aspetto, per come ci comportiamo, per quello che diciamo. È un sistema che, qualche secolo fa, ha visto tante di noi essere torturate e bruciare nei roghi solo perché ci mettevamo al servizio della comunità, facendo nascere i bambini e curando le persone, perché avevamo il controllo sulla nostra vita, perché, semplicemente, non rispondevamo alle regole dettate dagli uomini, dalla Chiesa o da chiunque altro detenesse il potere. Il ricordo di quelle morti atroci è ancora vivo nelle nostre cellule ed è una delle ragioni per cui abbiamo paura di essere pienamente noi stesse, soprattutto quando si tratta di ri-connetterci con la nostra Natura Selvaggia.
Non tutto è perduto, però. Nel mondo occidentale in cui viviamo, la gran parte di noi ha l’immenso privilegio di essere libera – nonostante le catene invisibili che ci portiamo dietro perché spesso non sappiamo come liberarcene. Siamo libere come non ci capitava di essere da millenni; questa purtroppo non è la condizione delle donne in tutto il pianeta, non ancora.
Forti di questo privilegio, credo che abbiamo anche il dovere, per noi stesse, per tutte coloro che non possono farlo e per coloro che prima di noi hanno lottato per permetterci di essere qui, di attuare la libertà, per renderla ancora più grande, per far sì che tutte le donne del mondo ne possano godere, affinché quello che ad oggi è un privilegio possa diventare ciò che dovrebbe essere: la condizione di tutti gli Esseri.
Le chiavi di accesso alla nostra Selvatichezza sono molte ed è importante che ognuna di noi trovi le proprie, perché abbiamo tutte serrature diverse, benché a tratti simili. Provo a fornire qualche possibile chiave, alcune di quelle che funzionano su di me, ma è importante che ogni donna le sperimenti su di sé per capire se entrano nella sua serratura. Alla base c’è sempre la consapevolezza di sé, che si acquisisce con la conoscenza, con l’ascolto, con l’osservazione e con la curiosità:
- contatto diretto con la Natura-fuori-da-noi, cioè passare del tempo in spazi naturali
- osservazione regolare di altre specie di Esseri Viventi, per cogliere schemi comportamentali e scoprirne la ciclicità (io amo farlo guardando gli uccelli e gli alberi)
- earthing, ovvero stare a piedi scalzi su una superficie naturale
- Menstrual Cycle Awareness, cioè la consapevolezza del Ciclo Mestruale (potete approfondire qui).
- breathwork, cioè lavoro sul respiro, che può prendere numerose forme a partire dalla basilare osservazione del respiro naturale e spontaneo
- creazione di relazioni sane e di comunità, perché non siamo animali fatti per stare da soli, la nostra sopravvivenza è legata alla capacità di cooperazione, all’interconnessione che c’è tra tutti gli Esseri Umani e a quella che c’è tra la nostra specie e tutto il sistema Terra
- lettura di libri inspiring, tra i quali non può mancare “Donne che corrono coi lupi”

Quali Donne hanno ispirato la tua vita ?
Mia mamma, per un milione di motivi.
Due maestre delle scuole elementari, che hanno contribuito alla mia iniziazione all’amore per la Natura, guidandomi nel riconoscimento di erbe, funghi e rocce, nella capacità di osservazione dei dettagli, nell’abbraccio degli alberi, nella conoscenza del cielo notturno.
La mia professoressa di Geografia all’università, che, aprendomi le porte dell’ambientalismo, mi ha riconnessa con quei valori che erano sempre stati miei ma che avevo dimenticato.
Rachel Carson, che è stata precursora dell’ambientalismo.
La mia insegnante di Kundalini Yoga di Cork (Irlanda), che mi ha iniziata ai Cerchi di Donne e che mi ha fatto innamorare dello yoga.
Vandana Shiva, che è costante fonte di ispirazione, che è entrata “prepotentemente” nella mia tesi di laurea e che mi ha insegnato cosa sia l’ecofemminismo.
Alexandra Pope e Sjanie Hugo Wurlitzer, che mi hanno iniziata alla Menstrual Cycle Awareness e, così facendo, mi hanno cambiato la vita.
E poi molte, molte altre, ognuna per motivi diversi, più o meno grandi, ognuna che avrei dovuto ringraziare più di quanto non abbia fatto. Quindi inizio da te, Lucia: grazie amica cara!
*io che piango.
Se potessi mandare un messaggio a tutte le Donne del mondo quale sarebbe?
Ho visto una Ted Talk di Greta Thunberg, in cui lei diceva che non si può cambiare il mondo seguendo le regole.
Allora vi dico: un altro modo (e un altro mondo) è possibile.
Liberiamoci dall’eccessiva addomesticazione.
Torniamo alla nostra Selvatichezza e alla relazione simbiotica con la Natura Selvaggia.
Riscopriamo la Vita Ciclica.
Ricordiamo l’importanza radicale delle relazioni, della sorellanza, della tribù, della comunità, perché insieme siamo più forti.
Esploriamo(ci), ascoltiamo(ci), osserviamo(ci), nelle Luci e nelle Ombre, nella Vita e nella Morte.
E agiamo, creiamo l’alternativa, facciamolo per il bene collettivo, che è il bene della Terra e di tutti i suoi abitanti, noi inclus*.

Sono certa che Eleonora vi abbia regalato ispirazione e pensieri sui quali riflettere, ripeto quanto io la reputi una Donna Straordinaria, Selvaggia e Pura di Cuore. Vi allego i link per poterla seguire, leggere e usufruire dei suoi servizi.
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