Mentre cerco di capire da dove iniziare questa pagina di diario, guardo le mie mani. La sinistra è pulita, la fede al dito, l’anello di famiglia nel medio. Le unghie non smaltate, perché non riesco a starci dietro. Ricordo che in prima superiore adoravo farmi le unghie da sola, ero brava, ma è durata poco.
La mano destra è disegnata. Le fasi lunari sulle falangi, altri simboli che parlano del passato, una grande Dea Madre sul dorso. L’estate 2020 mi ha ricongiunto a una madre che mi ha visto nascere ma non crescere, o meglio, mi ha visto crescere ma sempre senza che io me ne accorgessi. La Sardegna è culla di storia e mistero. Di questo però, ve ne ho già parlato spesso. Concentriamoci sul mese corrente.
I miei buoni propositi sono iniziati a Dicembre, quando ho capito che stavo tirando troppo la corda. Un anno di lavoro e studio seguendo il flusso, non potrei ripeterlo. Cosi ho deciso di darmi il tempo di respirare.
Ho pianificato a grandi linee i miei obbiettivi per il 2021, quelli personali, quelli lavorativi. Sorrido perché so che la vita ama sorprenderci, mi chiedo quali avrò portato a termine a fine anno.
Ho deciso di amarmi di più, devo prendermi cura anche del mio corpo. Mi sono fatta questa premessa per anni, rispettandola sporadicamente per poi infrangerla. L’immagine del corpo che vedo riflesso nello specchio è distorta, da quando sono bambina. E ora, faccio fatica a recuperare il riflesso originale. Vivo in un’altalena in tutti i sensi, negli ultimi cinque anni ho vissuto in continenti diversi, cambiato lavori, non ho mai avuto il tempo di costruire una routine, un’abitudine che fosse duratura. Insomma, dopo mesi di specchi oscurati la motivazione è arrivata. So bene che l’ingrediente essenziale per fare qualcosa è la motivazione.
Ho ripreso gli allenamenti, ma non voglio dirlo a voce alta, che poi magari domani smetto. Non mi fido di me stessa in questi casi. Pratico yoga, quando ho voglia, qualche giorno a settimana. Il frigo è pieno di colori, la dispensa ricca di cereali. Negli anni ho capito che non esistono regole fisse.
Non bisogna allenarsi perché serve, mangiare bene perché si deve, essere gentili perché è giusto. Bisogna comprendere il reale perché di ogni cosa. Solo dopo averlo compreso, fatto nostro e misurandone l’importanza, possiamo assorbirlo davvero. Almeno così è per me.
Ho tenuto un webinar con la mia amica Giulia questo mese. Abbiamo parlato di pianificazione. Oltre alle nozioni di marketing e organizzazione che stanno alla base di un progetto, ci ho tenuto a ribadire una cosa.
Non esiste un metodo di pianificazione / stile di vita / modi di approcciarsi alle giornate / universale. Non possiamo sentirci sbagliati perché quella cosa per noi non va bene e per gli altri si. Dobbiamo si, seguire le linee guida, informarci, sperimentare e poi costruire qualcosa su misura per noi. Siamo unici. In tutti i casi, in tutti i contesti.
Non so se mi sono spiegata, spero di si.
Tra le cose belle di gennaio, ci tengo a inserire una nuova, meravigliosa esperienza che mi sono regalata: il corso introduttivo ai tarocchi di Marsiglia. Da quando ho capito che nutrire le mie passioni ( durature o meno ) mi fa stare bene, le assecondo.
Per esempio, erano anni che non disegnavo. Ogni tanto la sera, tiro fuori da un cassetto gli acquarelli e qualche foglio, ascolto il lago dei cingi e lascio che il pennello faccia quello che vuole. Senza pretese, senza ricerca di perfezione, solo qualche momento per lasciare libero sfogo all’anima.
Cerco anche di ritagliarmi sempre qualche momento per leggere. Nell’ultimo anno ho letto prevalentemente libri di formazione, motivazionali, o manuali di lavoro. Da poco mi sono comprata un libro non solo interessante, ma anche bello da sfogliare e tenere sul comodino. Parla delle fasi lunari, dell’abbondanza che si può assorbire dalla Luna, è davvero particolare e lo sto amando. Ne leggo qualche pagina quando ho voglia, se l’argomento può interessarvi lo trovate qui, esiste solo la versione in inglese.
Ho anche iniziato un percorso con Aurora, naturopata e amica, sarda come me. Non saprei davvero come descrivervi quello che facciamo, è molto personale e poco impostato. Io parlo, lei mi ascolta, associa le mie emozioni a determinati fiori, mi offre nuove prospettive senza mai imporle. Non so esprimere a parole quanto questo scambio mi stai facendo bene.
Salem cresce, è estremamente curioso e anche monello. Ha portato tanto amore in casa. Proprio ora è accovacciato accanto a me, nero come le notti senza Luna.

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