La prima e unica volta che ho pescato ero a Palau, una di quelle estati spensierate e leggere dell’infanzia. Stavo sugli scogli con mia nonna, e dopo un’attesa che mi era sembrata infinita arrivò il primo pesce, era un pisciu re, si dimenava appeso all’amo e io per la paura ho iniziato a muovere la canna come una pazza. Sono sempre stata un po’ strana, avevo paura di un pesciolino indifeso, ma mi tuffavo dal molo senza pensarci. Insomma nonna ha liberato il pesciolino, era troppo piccolo e non aveva senso catturarlo. Pescavamo per avere la cena, perché a lei piaceva, discendiamo da pescatori, mica per altro.
Di quelle estati ho ricordi belli. Stavamo al mare fino al tramonto, mia madrina profumava sempre di crema e quando piangevo perché ero lontana da casa sapeva sempre come farmi sentire meglio. La sabbia granitica di Porto Rafael, la focaccia con cipolla del panificio, e il mare e le carezze di chi ti ama rimangono tutt’ora la mia ricetta segreta per la felicità.
Ancora oggi fisso Tavolara e mi chiedo se sia reale per quanto è imponente.
Adesso sorrido pensando alla me bambina, non è poi cambiato cosi tanto: ero spettinata, abbronzata, mi piaceva il sapore del sale sulle punte dei capelli, stare con i piedi scalzi anche d’inverno, mangiare focacce, poggiare la pancia sul granito, scappare dalle vespe, e rifugiarmi tra gli scogli caldi al riparo da tutto come una selvaggia. Penso sempre che essere cresciuta con tanto amore mi abbia quasi penalizzato, perché nel momento in cui ho scoperto che il mondo non è tutto bello come mi è stato insegnato ho sofferto molto.
Ho ancora difficolta ad accettare che esista cattiveria gratuita, discriminazione, odio, violenza. Mi sorprendo di come le persone possano tradirti, insultarti, scavalcare la tua volontà senza coscienza.
Divago.
[…]
Questo 2021 è stato un 2×1, mi pare che gli ultimi due anni si siano fusi insieme creando un unico grande, strano, colloso, periodo grigio. Grigio perchè è la prima via di mezzo che mi è venuta in mente. Insomma ho rinunciato forzatamente al mio visto per l’Australia dopo aver lavorato duramente per ottenerlo, ho dovuto cambiare i progetti, ne ho avviato degli altri, unasardatralenuvole è la mia azienda adesso, ho un gatto nero che si è preso immediatamente parte del mio cuore. Ho ricevuto una grandissima mazzata sui denti, in senso metaforico eh, e il mio mondo felice è crollato, ma ho imparato che tutti siamo persone e tutti commettiamo errori.
Non esistono i supereroi come nei film.
I supereroi sono quelli che affrontano ogni giorno situazioni disumane e non smettono di avere fiducia.
Supereroi sono quelli che nonostante le giornate nere sorridono e hanno sempre una parola gentile.
Supereroi sono quelli che davanti a tutta la valanga di merda che ci ha travolto in questi due anni si alzano la mattina e si battono per un mondo migliore.
Supereroi sono quelli che sbagliano e fanno qualcosa per rimediare.
[…]
Tendo a tirare la corda finché non si spezza, devo toccare il fondo per trovare la forza di risalire, questo non è certo un meccanismo sano ma è il mio. Quest’anno ho lavorato senza sosta, senza riposo, senza domeniche, festivi, giorni per la famiglia, senza godermi i risultati, senza riposo. Mi ha costretto qualcuno? No. In mia discolpa giustifico il mio essere diventata libera professionista senza nessuna guida, aiuto, e con la responsabilità di un muto e una famiglia. Ora vedo tutto in modo più chiaro, come quando si impara dagli errori. Ma fino a poco fa c’era solo il buio pesto. Bornout cosi si chiama, quando sei talmente saturo da scoppiare e ridurti in una nuvola di cenere che volteggia nell’aria. Ennesima parola che verrà sputtanata al massimo tra poco, come resilienza e multipotenziale.
Ho smesso di scrivere per il piacere di farlo, ho perso di vista la meta e ho corso a perdifiato, senza sapere dove stavo andando. Ora lo so, corro per le cose in cui credo: me stessa, la libertà, la voglia di vivere la vita senza perdermene nemmeno un assaggio, il mondo da scoprire, le persone che amo. Perché posso, perché sono immensamente fortunata.
Vi auguro di sacrificarvi, stancarvi, lavorare sodo, per quello in cui credete davvero. Senza dimenticare di respirare, e ritagliarvi il tempo giusto per riposare, rilassarsi, fare quello che ci piace. Quello è essenziale e l’ho imparato a mie spese.
[…]
Mi mancava scrivere il diario qui, pagine confuse e ricordi affiorati, da condividere. Penso spesso che di queste righe non freghi niente a nessuno, che capire quello che davvero cerco di esternare sia difficile per chi conosce solo “unasardatralenuvole”. Però mi piace questo spazio, e continuerò a usarlo anche cosi.
È l’effetto della cattiveria sui social che mi ha fatto venire più paranoie di quelle che normalmente avevo, il continuo giudizio molesto e violento non richiesto, il sentirsi sbagliati in ogni virgola, la pretesa, l’ansia da prestazione, la gogna mediatica di piccolissime persone vuote , che si nascondono dietro le tastiere per vomitare cattiveria gratuita contro il prossimo, tutto questo mi fa molta paura.
Anche i troppi stimoli mi hanno confusa, troppe cose da sapere, tenere a mente, devi eccellere e mai sbagliare in tutto, troppe nozioni, cambiamenti, e nessun tempo per elaborare un pensiero proprio. Una giostra troppo veloce da cui voglio scendere. Voglio la libertà di sbagliare, imparare, di mostrarmi per quella che sono sempre.
Questa pandemia non mi ha fatto paura per la malattia, ma per la totale mancanza di empatia. Per la fame di apparire, essere presenti, schiacciare il prossimo, perdere la pazienza nell’ascoltarlo.

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Oggi è la vigilia di Natale, un giorno che sento sempre molto magico e buono, e sai perchè? Perché sono io a decidere come voglio che sia. Questo dovrebbe essere un pò il mood della nostra vita: siamo noi, e solo noi a scegliere se renderla magica o no. Non hai catene, hai solo un’infinità di scelte e bisogno di crederci.
Se c’è una cosa che vorrei per il nuovo anno è essere sempre trasparente con voi, essere più presente e assecondare la creatività. Essere gentile, e non smettere di credere in un mondo migliore ma senza aspettare che a renderlo migliore siano gli altri.
Riprenderò a scrivere la newsletter, una volta al mese la mia rassegna di pensieri, cose belle, accadute, frivolezza, libri, film, tutto senza filtri, perchè sarà come parlare a un amico stretto. Se ancora non sei iscritta o iscritto puoi farlo qui.
Grazie per esserci, ti auguro tanta magia
Lucia
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